Il Documento Falcucci delinea come la scuola facendo riferimento all’organizzazione dovrebbe favorire
i processi di socializzazione e valorizzare l’intelligenza logico-astrattiva e
pratica. Tuttavia in questo documento si
evidenziava anche il fatto che si cercava di separare il meno
possibile le iniziative di recupero e di
sostegno della normale attività scolastica cercando di offrire a tutti la
possibilità di azione e di sviluppo evitando di legare gli svantaggi della
separazione dal gruppo, più stimolante, degli alunni “normali” ai vantaggi
dell’intervento individuale. Il documento Falcucci inoltre mirava alla
riduzione non solo del numero di alunni disabili all’interno di una classe ma
anche del numero complessivo di studenti come gruppo classe che non doveva
superare i 20 ragazzi. Il numero di eventuali minori
portatori di handicap dovreva essere deciso dall’équipe formata dai docenti
della classe e dagli specialisti. Si intendevano per handicappati i "minori che in seguito ad evento
morboso o traumatico intervenuto in epoca pre- peri- e post-natale presentino
un menomazione delle proprie condizioni fisiche, psichiche e/o sensoriali, che
li mettano in difficoltà di apprendimento o di relazione".
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