24 dicembre 2012

apprendimento motorio


I tempi di apprendimento della grande motricità da parte di un bambino non vedente risultano rallentati poiché è poco motivato al movimento in quanto dopo aver perso il contatto con l’oggetto per lui esso sparisce e non esiste più.
Per questo è fondamentale che l’adulto lo guidi e lo stimoli alla ricerca degli oggetti.
La successione degli apprendimenti del bambino non vedente è uguale a quella del bambino vedente, solo posticipata. Talvolta la fase dello spostamento a carponi è molto contenuta o assente perché non permette ai bambini non vedenti l’esplorazione con le mani. Gli apprendimenti che ne risentono di più sono autoiniziati per  esempio le condotte posturali.
L’impiego di girelli, passeggini per le bambole o rasaerba giocattolo possono facilitare la locomozione autonoma perché permettono al bambino di anticipare gli ostacoli. Bisognerà inoltre togliere tutti gli oggetti pericolosi e instabili e controllare che non vi siano sporgenze pericolose. Per quanto riguarda la motricità fine verso gli 8-9 mesi il bambino non vedente  raggiunge la coordinazione udito-motoria.
Quindi, per il bambino non vedente, meno motivato ad intraprendere azioni motorie di manipolazione, esplorazione, locomozione, sarà necessario sempre il sollecito dell’adulto. Mentre nel bambino ipovedente sarà più efficace l’uso di oggetti molto colorati e che si distinguano dallo sfondo.
In ogni caso i ritardi funzionali riscontrabili nella prima  infanzia se opportunamente affrontati vengono pienamente superati, tenendo però presente che l’apprendimento imitativo non  sarà possibile effettuarlo, ma bisognerà mettere in pratica un insegnamento per apprendimenti motori sia sportivi sia per la vita quotidiana.

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