4 gennaio 2013

Apprendimenti cognitivi


L’assenza della vista provoca ritardi nella sfera degli apprendimenti cognitivi anche se da questo punto di vista i bambini non vedenti hanno le stesse capacità dei bambini vedenti.
Come già affermato il bambino non vedente raggiunge tardivamente la permanenza dell’oggetto, ovvero comprende più tardi il fatto che l’oggetto nonostante non emetta più alcun suono è comunque presente ma che si trova al di fuori della portata delle sue mani. Quest’acquisizione è molto importante perché permette di far comprendere al bambino che gli oggetti si possono riutilizzare e quindi stimola il bambino alla ricerca e alla locomozione.
È possibile che il bambino incorra nella distorsione della “fatina magica” credendo quindi che gli oggetti si materializzino dal nulla come al tocco di una bacchetta magica. È necessario quindi che l’adulto spieghi sempre le tappe di un processo, affinché il bambino smantelli da subito le credenze magiche infondate. Risulta  però difficile che un bambino possa farsi l’idea di un oggetto molto grande sarà sempre compito dell’adulto descrivere verbalmente l’oggetto.
Attorno ai 18 mesi il bambino è in grado di svolgere il “gioco simbolico” (utilizzare un oggetto facendo finta che sia un'altra cosa es. scatolone come macchina), quest’attività è molto importante perché fa capire che il bambino si è fatto un immagine mentale dell’oggetto e del suo utilizzo.
Il gioco simbolico, insieme all’imitazione e al linguaggio, è l’indizio da cui capire che il bambino possiede un intelligenza rappresentativa; il gioco simbolico nel bambino non vedente comparirà a partire dal secondo anno di vita.

Nessun commento:

Posta un commento